Il Libro di Rut, uno dei più brevi e intensi testi dell’Antico Testamento, è una storia di migrazione, fedeltà e rinascita. Nel suo intreccio semplice, ma profondamente umano, si parla di legami che superano le frontiere, di generazioni che si prendono cura l’una dell’altra e di una genealogia che conduce fino al re Davide. È un racconto universale che attraversa i secoli per parlare ancora oggi a credenti e laici, toccando corde di speranza, lealtà e amore concreto.

La trama si sviluppa attorno a Rut, donna moabita rimasta vedova, che sceglie di seguire la suocera Naomi nel ritorno a Betlemme. “Dove andrai tu andrò anch’io” è la promessa che diventa atto fondante di fedeltà e coraggio. L’incontro con Boaz e la legge del parente-redentore aprono un futuro nuovo, dove la benevolenza fedele – la ḥesed – trasforma il dolore in possibilità di vita. È una storia di accoglienza e identità, che mette al centro lo straniero e lo riconosce come parte della comunità.

Le musiche originali di Clemente Ernesto De Martino nascono da strumenti antichi e simbolici. Lo Xiao, flauto verticale della tradizione cinese, evoca il respiro del vento e il silenzio dei paesaggi interiori. La Lira greca, emblema di poesia e armonia, intreccia corde che sembrano raccontare la misura del tempo e il canto della memoria. Insieme, danno voce all’invisibile, creando un dialogo sonoro che accompagna e sostiene la narrazione.

La parola recitata è affidata a Francesco Barresi, che con chiarezza e intensità restituisce al testo tutta la sua forza narrativa. Il respiro musicale di De Martino e la voce di Barresi si incontrano per dare vita a una lettura che non è semplice esecuzione, ma esperienza condivisa.